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24 aprile 2024
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Un ritratto di Helmut Kohl

Gabriele D'Ottavio - 05.07.2017
Helmut Kohl

Il «più giovane e il più alto» dei cancellieri della Repubblica di Bonn. Così venne salutata dalla stampa tedesco-occidentalel’investitura a capo del governo di Helmut Kohl, cinquantaduenne leader cristiano-democratico, nell’ottobre 1982. Helmut Kohl era natoa Ludwigshafen, in Renania-Palatinato, il 3 aprile 1930.Apparteneva a una nuova generazione di politici tedeschi che non poteva più essere colpevolizzata per ciò era accaduto durante il regime nazista; lo ricordò con orgoglio lo stesso Kohl una volta salito al potere. Non ancora quarantenne, venne eletto ministro-presidente del suo Land, mentre nel giugno 1973 subentrò a Rainer Barzel come presidente della Cdu. Sfruttòil periodo all’opposizione per riorganizzareil partito, optando per una politica centrista e adoperandosi per ricomporre le fratture interne che si erano consumate nel dibattito sulla Ostpolitik. Considerato l’esponente di un gruppo più liberale e moderno, nel giugno 1975 Kohl venne designato candidato alla Cancelleria, in vista delle elezioni federali dell’anno successivo. «Volevo diventare cancelliere»,scrive Kohl nelle sue memorie. Tuttavia, per realizzare il suo obiettivo Kohl dovette aspettare ancora sei anni, quando nel 1982 riuscì a subentrare al cancelliere socialdemocratico Helmut Schmidt in seguito a un voto di sfiducia costruttiva promosso congiuntamente dai cristiano-democratici e dai liberali.

Non vi è dubbio che l’elevazione postuma di Kohl a statista di levatura internazionale sia stata in larga parte favorita dall’eccezionalità degli avvenimenti legati alla caduta del muro di Berlino e alla successiva riunificazione delle due Germanie. Prima della Wende («svolta») del 1989/1990, il leader della Cdu era considerato un ambizioso e abile uomo di potere, ma anche uno statista assai meno capace e competente dei suoi due predecessori Willy Brandt e Helmut Schmidt. Anche negli ambienti diplomatici Kohl non sembraaverispirato grande fiducia. Significativi al riguardo i giudizi impietosi espressi da Michail Gorbačëve Margaret Thatcher, nel dicembre 1989,a proposito del contestato «Piano in dieci punti» presentato da Kohl all’indomani della caduta del muro di Berlino: un piano che, tra le altre cose, tracciava l’ipotesi di unafederazione tra i due stati tedeschi entro una comune «casa europea». Per il leader sovietico l’iniziativa dimostrava la persistenza di «un certo provincialismo nell’amico Kohl», mentreper la premier britannica il cancelliere tedesco mostrava «di non avere la più pallida idea di quali fossero le sensibilità dei paesi europei rispetto alla questione tedesca». Alla fine, però, la presunta ingenuità di Kohl,il suo incorreggibile ottimismo e la sua retorica, a trattivisionaria,furono premiate dalla storia, probabilmenteoltre ogni aspettativa. Helmut Kohl non ha avviato il processo di unificazione tedesca, néquello di unificazione europea sfociato nel trattato di Maastricht, ma ha senza dubbio contribuito ad accelerarli.

Nel 1989/1990 Helmut Kohl colsel’appuntamento con la storia, ma qualche anno dopo non seppe riconoscere il momento in cui la sua parabola politica stava volgendo al termine. Nel 1998 fu il primo cancelliere federale in carica a uscire sconfitto dalle elezioni politiche, che premiarono invece un nuovo cancelliere «modernizzatore», il socialdemocratico Gerhard Schröder. L’imprevedibilità della storia vuole che oggi alla guida della Germania ci sia Angela Merkel, colei che un tempo era stata la pupilla di Kohl. Fu il Cancelliere della Riunificazione a sostenere l’ascesa politica di Angela Merkel – una donna, giovane, che viene dalla Germania Est –, salvo poi scoprire, che la «ragazza» (das Mädchen), come l’aveva soprannominata, non avrebbe esitato a scaricarlo nel momento più buio della sua vicenda politica, quando scoppiò, nel novembre 1999, lo scandalo dei finanziamenti illeciti alla Cdu.

Helmut Kohl era un uomo di potere (ein Machtmensch), come ha scritto lo storico Hans-Peter Schwarz nell’imponente biografia politica uscita nel 2012. Nei sedicianni trascorsi al governo e nei venticinque di presidenza della Cdu, Kohl si era circondato di molti rivali e di altrettanti nemici, come si evince anchedalle sue memoriepubblicate tra il 2004 e il 2009e dall’acredine che trasuda dalla biografia non autorizzata, pubblicata nell’ottobre 2014 dai giornalisti Heribert Schwan e Tilman Jens. L’ingloriosa uscita di scena di Kohl dalla politicaha un che di tragico. Ma nonostante la tendenza a riscrivere il passato sullo sfondo di ogni nuovo presente, Helmut Kohl continuerà a essere ricordato come il Cancelliere della Riunificazione e, come testimonia la cerimonia funebre a Strasburgo voluta dallo stesso Kohl, anche come un padre nobile dell’Europa unita.